Dalla voglia di raccontare le esistenze straordinarie di alcune delle più autorevoli cantanti del mondo arabo-mediterraneo e di celebrare il potere liberatorio della voce nasce il reading musicale Il canto libero delle stelle mediterranee scritto e narrato da Francesca Bellino e interpretato musicalmente da Stefano Saletti e Barbara Eramo, andato in scena il 10 marzo 2020 ad Algeri, presso il teatro dell’ambasciata italiana, per un evento organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura.
Per smentire il pregiudizio che cristallizza l’immagine delle donne arabe in signore velate, sottomesse e ammutolite, basta dare un’occhiata alla storia della musica arabo-mediterranea del ‘900 e scoprire figure femminili emblematiche, lontane dagli stereotipi diffusi in Occidente.
Questa storia ci parla di cantanti autorevoli, forti e libere che sono riuscite a tirare fuori la Voce e a essere padrone del loro destino, dalla diva egiziana Omm Kulthum, “la madre di tutti”, alla principessa drusa Asmahan, dalla cantante tunisina di origine berbera Saliha e alla star libanese, ancora vivente, Fairuz, donne che si sono fatte strada negli stessi anni in cui sull’altra sponda del Mediterraneo, sull’isola della Sicilia, nasceva, lottava e cantava la nostra Rosa Balistreri, simbolo italiano dell’emancipazione femminile passata attraverso il canto.
Le vite di queste donne nate e cresciute in società maschiliste e patriarcali e in contesti spesso rurali su entrambe le sponde del Mediterraneo sono esemplari e conquistano per l’eccezionalità, ma sono anche la conferma della potenza simbolica della Voce, veicolo indiscusso di liberazione e di crescita personale.
Il canto per queste donne, infatti, non è stato solo un’efficace forma di affrancamento, ma anche un modo per prendere la parola da un podio conquistato con il talento e con il sudore e per farsi largo, dentro e fuori da sé.
Francesca Bellino, scrittrice, giornalista e autrice radio-televisiva. Da anni si occupa di transculturalità, emancipazione femminile e diritti umani nell’area arabo-mediterranea, con particolare attenzione alle relazioni tra sponda sud e la sponda nord del Mediterraneo. E’ autrice, tra gli altri, di reportage, saggi, racconti, audio-documentari e del romanzo Sul corno del rinoceronte (L’asino d’oro) – Premio per la narrativa Maria Teresa di Lascia 2015 -, ambientato tra Italia e Tunisia.
Il polistrumentista Stefano Saletti (oud, bouzouki, chitarra, percussioni) e la cantante tarantina Barbara Eramo, da anni lavorano per cercare di far emergere le connessioni e i punti di contatto delle tante tradizioni dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dalla tradizione popolare del sud alle melodie arabe, balcaniche, greche e sefardite, fino ad arrivare al recupero dell’antica lingua del mare, il Sabir che da sempre Saletti utilizza nelle sue composizioni originali con la Banda Ikona.
Lo spettacolo è prodotto dall’Associazione Ikona.
Durata: 1’10’’Il testo del reading è pubblicato dalla casa editrice Fusibilia nella collana Palco con un’introduzione di Amara Lakhous, una nota di Dalila Hiaoui e un’opera di calligrafia araba di Nasser El Gilani.
Rassegna stampa:
https://www.dailymuslim.it/algeri-il-canto-libero-che-sfida-il-virus/?fbclid=IwAR2EIAhWxoH1wlNpg8xTtzG2BwjBT3U6RrCY0_JJjGxE65hxg-Zr1K-yEZs