C’è un momento nella vita dei figli in cui è quasi inevitabile la ribellione e lo scontro con i genitori. Questa ribellione parte quasi sempre dal desiderio di essere liberi e di affermarsi. Può affiorare in forma di battaglia con litigi, a volte duri, e magari con fughe, o svilupparsi negli anni come una lunga riflessione che non sfocia in azioni infuocate, né in gesti eclatanti. 

Ognuno ha il suo modo e i suoi tempi per disubbidire, per ribaltare o per trasgredire i modelli familiari, così come ognuno, prima o poi, trova la sua strada e si lascia alle spalle le scelte, i gesti e le aspirazioni dei genitori e parte per inventarsi una vita. 

Anch’io ricordo che sin dagli anni del liceo sentivo il bisogno di essere libera di scegliere cosa fare, dove andare, con chi stare e cosa indossare e invece degli eleganti vestitini consigliati da mia mamma, preferivo eccentriche minigonne, pantaloni a zampa di elefante o vestirmi integralmente di nero con ciondoli a croce o di bianco con merletti, per seguire le orme della cantante Madonna. E ho faticato per svelare la mia identità e per trovare il coraggio per rompere la catena del modello femminile tramandato nella mia famiglia per generazioni. 

A distanza di anni dalla mia ‘ribellione’, mi sono chiesta quali siano i gesti, le scelte, le motivazioni dei ragazzi e delle ragazze di oggi e sono andata a parlare con loro. 

Ho incontrato tanti giovani molto diversi tra loro, cresciuti nella nuova Italia, quella globale, meticcia e delle pluriappartenenze. I loro racconti mi confermano quanto nel rapporto tra genitori e figli la ribellione sia una tappa necessaria per chi cresce, ma anche che la grande sfida della comunicazione intergenerazionale stia nel trovare una lingua comune per conoscersi e per capirsi. 

Nell’audio-documentario “L’età ribelle” ascoltiamo le storie di quattro figli ribelli della nostra epoca.

#1 – Sara è nata a Damasco nel 1995, ma ha vissuto i primi dieci anni di vita tra l’Italia e la Siria per poi trasferirsi a Roma. Studia all’università Scienze politiche, lavora come attrice e partecipa al dibattito pubblico sui problemi del mondo arabo. 

#2 – Daniele è nato a Ostia in una famiglia cinese. Ha 27 anni, una moglie e due bambini. Lavora nel ristorante di famiglia. 

#3 – Nav è nata in India nel 1990, a Dheem, un piccolo villaggio a nord del paese. Vive in Italia da 15 anni. E’ diplomata in lingue, studia recitazione e scrive per il teatro. 

#4 – Omar ha 34 anni. È nato in India, a Ernakulam, in Kerala, e all’età di due anni è arrivato in Italia, a Milano, per andare a vivere con la famiglia di origine pugliese che l’ha adottato. Fa l’istruttore di sub.